venerdì 4 settembre 2015

«‘TeRenz-ill’, l'Italia e la crisi italiana... (sistemica)»

Tanto per esser chiari, tanto per mettere i puntini sulle i: un conto è la grave crisi internazionale, che il crollo di Lehman Brothers - simbolo ma non causa - incarna. Altro conto è la crisi in Europa e, ancor di più, quella ‘tricolore’. 
A casa nostra, i numeri dal 2008, ci mostrano un quadro tetro, e parlare di crisi è pura accademia o eufemismo. Il fatto è questo, seguitemi: meno centoventidue mld €uro (dico -122 mld €)
Oltre 7/8 manovre finanziarierisultato classificabile come misura per la perdita del potere d'acquisto. Nel dettaglio: oltre 75 mld € di minori consumi realizzati negli ultimi sette anni; 47 mld €, l'erosione sul risparmio degli italiani - nelle fasce di reddito medio - operata nel periodo in esame, a fronte di un costo della vita più alto e di un rapporto imposte-tasse locali/servizi sempre meno generoso per l'onesto contribuente. Uno scenario che non cesserà affatto di cambiare, ahimé. Di fronte ad un panorama dalle tante ‘sfumature di grigio’, pesano parecchio le ignobili menzogne espresse dal capo dell'esecutivo, circa un fantomatico ‘funerale delle tasse(cit. premier Renzie); in primis sulla prima casa. Il tempo per i cazzeggi è finito da un pezzo, ma chi dovrebbe operare nell'interesse della Nazione prosegue la sterile rincorsa per preservare lo status quo, simulando bieche riforme che, altro non sono, se non oblique manovre per sottrarre benefici e legittimi privilegi a quelle classi notoriamente più aggredibili, e dal reddito sistematicamente vessabile. 
Un modo come un altro per avere uno strumento di pressione (elettorale, per lo più) da barattare con i più elementari diritti naturali e/o servizi/prestazioni varie. Il miglior risultato ottenibile, come conseguenza di questa ignavia, è che l'intera Nazione da quasi un decennio è in ‘svendita’, con buona pace dei contribuenti italioti, ma anche dei lavoratori e di parte del nostro know-how. 
Nel frattempo, dal Mondo intero, giunge una minaccia ben più grave: la resa dei conti con quei popoli che, storicamente, hanno subito la sferza e il piglio speculativo delle economie ‘avanzate’: ma poi avanzate rispetto a cosa? E di fronte alla prospettiva di ciò che il futuro breve ci riserverà, risuona con tutta la sua potenza la frase che ‘Gandalf il Grigio’ pronunciò ai suoi compagni di ventura, mentre sprofondava nell'abisso delle caverne di Moria: “Fuggite, sciocchi!Scappate da €urolandia, il più veloce ed il più lontano possibile. Chi può deve farlo, nell'interesse dei figli se non altro: una parte del resto del Mondo, benché non priva affatto di problemi, offre se non altro un bene prezioso ed ancora percepibile: la speranza!
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