lunedì 31 gennaio 2011

Consuntivo Borsa Italia 2010: Cala il sipario sul 2010, profondo rosso per la Borsa di Milano

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Il 2010 di Piazza Affari non è stato certo esaltante. La Borsa di Milano, infatti, ha registrato la seconda peggiore performance tra i principali listini azionari del Vecchio Continente. 
I numeri parlano chiaro: l'indice Ftse Mib ha lasciato sul parterre 12 punti percentuali, mentre Francoforte ha guadagnato il 16% e Londra il 10%. Peggio di Milano solo Madrid, con l'Ibex che ha registrato un tonfo del 17,3%. Parigi ha invece limitato i danni archiviando il 2010 con un -2,11%.
Il listino milanese è stato affossato soprattutto dai titoli del comparto bancario: la Popolare di Milano ha ceduto il 46%, Intesa SanPaolo e Banco Popolare il 35%, Ubi Banca il 34%, Unicredit il 32%.
Il settore bancario, che vanta una posizione predominante a Piazza Affari, è stato quello più colpito dall'esplodere della crisi nella periferia dell'Eurozona. I primi violenti scossoni sono arrivati in primavera con la questione greca. E proprio in quel periodo il Ftse Mib ha segnato i minimi dell'anno (18.383 punti lo scorso 25 maggio). Ma anche in autunno non sono mancate le cattive sorprese, con l'esplosione della crisi irlandese.
Di contro ha brillato la galassia Agnelli, sempre protagonista durante l'intero 2010. Spin-off, alleanza sempre più forte con Chrysler, piano industriale, accordi separati a Pomigliano e Mirafiori. In una sola parola: Fiat. Il titolo del Lingotto ha guadagnato il 43%, mentre la performance migliore dell'anno è stata realizzata dalla controllante Exor (+75%).
Al secondo gradino del podio si piazza Saipem con un rialzo di 53 punti percentuali. L'azione della controllata dell'Eni ha sfruttato i numerosi appalti vinti nel corso del 2010.
La capitalizzazione complessiva delle società quotate si è attestata a fine anno a 429,9 miliardi di €, pari al 27,6% del P.I.L. italiano.
Nell'arco del decennio 2000-2010 la capitalizzazione della Borsa di Milano ha praticamente dimezzato il suo valore, visto che all'inizio del 2000 aveva superato gli 800 miliardi di euro.
L'azione più scambiata dell'anno? Unicredit.
Il titolo dell'istituto di piazza Cordusio è stato il più scambiato per controvalore, con un totale di 173,7 miliardi di €, sia in termini di contratti con 7,4 milioni di contratti.
Nel corso del 2010, infine, sono state ammesse ai mercati gestiti da Borsa italiana 10 società: Tesmec, Enel Green Power, PMS, Poligrafici Printing, Fintel Energia Group, Methorios, Vita Società Editoriale , First Capital, Rosetti Marino, Editoriale Olimipia. Il numero di società revocate, 10, è in diminuzione rispetto agli anni precedenti (12 nel 2009 e 18 nel 2008).
Dopo questa cascata di numeri viene da pensare: Italia, mercato mediocre? Non affidabile? Le risposte le trovate tutte nei post di Settembre 2010 “...E la Borsa se ne va!” parte 2^  e  Parte 1^
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